L'autore:


Evelyne DE LA CHENELIÈRE

Autrice ed attrice, dopo una formazione in Lettere moderne e studi teatrali, ha scritto diversi testi per la scena, in cui alterna temi minimalisti ad argomenti dai risvolti sociali e politici. Alcuni suoi lavori sono stati rappresentati in molti Paesi europei e la sua opera Des fraises en janvier è considerata una delle pièces più interessanti del teatro contemporaneo del Canada francofono. Dal monologo Monsieur Lazhar, è stato tratto il film di P. Falardeau, candidato ai premi Oscar 2012.

Tutto il repertorio,
e fra le altre opere disponibili per l'Italia:
•Henri e Margaux •Monsieur Lazhar

Henri e Margaux

Sinossi:
Henri e Margaux, un ex attore e una scrittrice in blocco creativo, danno voce alle proprie fragilità e paure, in un dialogo serrato che non risparmia accuse e rammarichi. Le delusioni reciproche trovano pace solo nella comunicazione della carne, in un continuo alternarsi di tenerezze e scambi quasi crudeli. Ma è durante i festeggiamenti per il suo quarantesimo compleanno che Henri libera la rabbia per non avercela fatta nella vita, scagliandosi contro un amico, attore anche lui ma di successo… Unica certezza della coppia resterà infine la coppia stessa. E forse basta un bacio per cancellare tutto.

Personaggi:
1 U, 1 D

Estratto:
HENRI Mi hai chiesto un parere. E poi gli attori…non sopporto più che usino ancora i soliti vecchi trucchi, le solite ricette, con i loro effetti di voce, i loro silenzi da attore e poi il loro modo di toccarsi la faccia quando non sanno più come essere veri. Soprattutto lei. L’aveva già capito al Conservatorio che pagava, toccarsi la faccia per avere l’aria naturale, ma io nella vita vera non ho mai visto nessuno toccarsi la faccia così tanto. MARGAUX Mi chiedo che ci andiamo a fare a teatro, non ti piace mai il teatro. HENRI Non mi coinvolgono, ecco tutto. MARGAUX Ma magari sei tu che non sei disposto a farti coinvolgere. HENRI In che senso? MARGAUX Beh, entri a teatro talmente sospettoso… sei già pronto a prendere tutti in castagna. HENRI Non è vero. MARGAUX Sì che è vero. HENRI A te invece piace tutto quanto per partito preso, per far piacere a tutti e perché non si dimentichino di te. MARGAUX Cosa? HENRI È che quando sei lì non lo vedi, come sei. Quando siamo arrivati, hai cercato di salutare il maggior numero di persone possibile – è per questo che odio le prime, tutti che devono a ogni costo salutare tutti. MARGAUX Henri, penso che non dovresti più venire a teatro, ci stai troppo male.


Monsieur Lazhar

Sinossi:
Protagonista è un immigrato algerino in Canada, supplente in una classe di undicenni traumatizzati da un evento precedente il suo arrivo. Mettendo da parte i sistemi di insegnamento più alla moda, Bashir cercherà di preparare i propri studenti al confronto con un mondo imprevedibile. Su questa vicenda centrale si innestano, come altrettanti schiaffi, riflessioni sul perbenismo, sull’accoglienza e sul pregiudizio.

Personaggi:
1 U

Estratto:
LAZHAR: Ragazzi, per favore non spingetevi mentre uscite…Non spingetevi, mi sembra di liberare degli animali dallo zoo, che cavolo! … Su forza, andate a prendere una boccata d’aria, prendete tutto quello che potete, non spingetevi per le scale guardate bene dove mettete i piedi state attenti ai gradini e copritevi, non prendete freddo, ‘d’aprile non ti scoprire’ e state al sole condividete le vostre merende saranno più buone ma attenzione alle allergie ci sono tracce d’arachidi dappertutto, e costruite amicizie solide e custodite ricordi imperituri dei vostri anni di scuola e non respingete nessuno non impedite a nessuno di divertirsi con voi… un giorno davo da mangiare ai piccioni e ce n’era uno con una zampa sola, gli mancava una zampa e questa cosa gli dava un’aria idiota, e non volevo dargli da mangiare perché mi faceva un po’ schifo col suo moncone violaceo, mia madre mi ha detto di dargli da mangiare, anche a lui, e forse anche più che agli altri, perché aveva bisogno di molto coraggio per vivere. D’altronde hanno spesso fatto allusione al mio, di coraggio, coraggio di cui potrei aver bisogno uno di questi giorni, devo stare attento a non dimenticarmelo in un posto troppo fuori mano, il mio coraggio, nel caso in cui ne avessi bisogno. Non so perché vi racconto queste cose, forse perché vi parliate l’un l’altro con una estrema gentilezza. E io vi prometto che resterò qui in classe vivo e vegeto, tutto tranquillo a temperare le matite, buono buono e mi ritroverete buono buono e vivo e vegeto anche dopo, è una promessa. …

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