L'autore:
Jordi
GALCERAN

Nato a Barcellona nel 1964, è attualmente uno degli autori europei più rappresentati. Opere come Parole incatenate e Il metodo Gronholm sono state messe in scena con enorme successo in moltissimi paesi. È drammaturgo, sceneggiatore per il cinema e la tv, oltre che autore di racconti e adattatore in catalano di numerose opere straniere.

Opere disponibili di Jordi Galcerán:
•Dakota •Parole incatenate •Carnaval •Un ministro sul comò
•Dialoghi con la madre •Cancun

 

 

Carnaval

Sinossi:
La sparizione di un bambino di tre anni diventa un conto alla rovescia per cercare di trovare il piccolo prima che trascorra il tempo di trenta minuti, scaduti i quali il mondo intero potrà vedere la sua morte attraverso internet. Tutta l'azione si svolge in un commissariato di polizia e il pubblico del teatro assiste in tempo reale alla ricerca del bambino. E dei responsabili del suo rapimento. Trenta minuti reali prima che il male, il male assoluto e inesplicabile, esploda in tutta la sua potente inesorabilità....

Personaggi:
3 D, 2 U

Estratto:
Trenta minuti.      GARRALDA: Trenta minuti. Perché trenta? E ce ne restano solo...dodici...Se quel che vogliono è che la gente li veda, ci darebbero più tempo. Trenta minuti sono una stronzata. Se sanno quel che ci vuole per localizzare la provenienza, che senso ha darci così poco tempo... E' evidente che vogliono che la gente li veda. Hanno chiamato le radio. Se ci dessero...non lo so, dieci ore, un giorno...Mezzo mondo si connetterebbe su quella pagina. Diventerebbero famosi. Perché solamente trenta minuti ?


Parole incatenate

Sinossi:
"Parole incatenate" è un gioco infantile che per Laura, giovane infermiera, si trasforma in un gioco mortale. Legata ad una sedia in un seminterrato e davanti al video di un uomo che ammette con agghiacciante impassibilità di essere un serial killer, la giovane donna è costretta a giocare con le parole per tentare di salvarsi la vita. Ma chi è in realtà quest'uomo? Un pazzo? Un uomo che ha a che fare con il passato di Laura? Chi è e perché la tiene prigioniera? Una pièce che ha fatto vincere a Jordi Galcerán decine di premi e da cui è già stato tratto un film..Parole incatenate, coi suoi tocchi di crudeltà e perversione, e il suo convulso e continuo susseguirsi di colpi di scena, non è solo un thriller, ma una storia complessa in cui verità e finzione, desideri e bugie, parlano del torbido che è in ciascuno di noi.

Personaggi:
1 D, 1 U


Dakota

Sinossi:
Tutti, chi più chi meno, abbiamo sogni di ogni tipo, belli e brutti, possibili o impossibili, realizzabili o irrealizzabili, ma..chi non ha sognato almeno una volta di avere poteri paranormali o soprannaturali. E' quanto accade al protagonista di Dakota, in cui un prestigioso stomatologo inizia a confondere il mondo onirico col mondo reale, fino al punto da perdere il controllo della sua vita....Un meccanismo di precisione, una struttura drammatica perfetta e sorprendente che può essere il sogno di ogni regista.

Personaggi:
3 U, 1 D

Estratto:
IPPOLITO.--- Sì... (dandogli infine la mano che Guglielmo gli stava ancora tendendo) Ho la sensazione di averla già incontrata prima.
GUGLIELMO.--- Non sarebbe strano, essendo dell'ambiente.
IPPOLITO.--- Anzi, non è che ho la sensazione, so per certo che la conosco.
GUGLIELMO.---. Ci saremo visti in qualche congresso, immagino.
IPPOLITO.--- No no, io l'ho sognata.
GUGLIELMO.---.--- Sì? Non mi ricordo.
IPPOLITO.--- Sono io che l'ho sognata, come può pretendere di ricordarlo?

 

Un ministro sul comò

Sinossi:
Il Ministro dello Sviluppo Economico è sul punto di suicidarsi, dopo essere stato rimosso dal suo incarico per una truffa urbanistica. Prima di uccidersi, però, decide di chiamare un’agenzia di ragazze a domicilio, per addolcire le sue ultime ore…Da questo momento si sviluppa un groviglio di situazioni, con equivoci, colpi di scena, scambi d’identità, in cui rimaniamo “intrappolati” senza riuscire a capire, fino all'ultima frase, cosa stia realmente accadendo.

Personaggi:
3 U, 2 D

Estratto:
VICENTA.- Ha una pistola!
YOLANDA.- Sì signora. La vedo molto attenta. Datemi quel che avete in casa e amici come prima.
ISIDRO.- Ha una pistola.
YOLANDA.- Sì, è una pistola, l’abbiamo capito.
ISIDRO.- Una pistola vera?
YOLANDA.- Vuoi che te la punti in testa?
ISIDRO.- È pronta ad usarla?
YOLANDA.- Non mi tentare...
ISIDRO.- Che devo fare?
YOLANDA.- Darmi tutti i soldi che avete, subito!
ISIDRO.- No, dicevo, per farla sparare. Che devo fare per farla sparare?
YOLANDA.- Chiariamo la situazione. Ti sto puntando contro una pistola e mentre la signora è paralizzata dalla paura, tu, che ti stai cagando sotto mi dai i soldi. Poi me ne vado. È facile, ce la puoi fare...


Dialoghi con la madre

Sinossi:
Una madre ottantenne condivide la propria saggezza senile e il proprio ottimismo con il figlio cinquantenne, per insegnargli a guardare la vita e le sue difficoltà da una prospettiva diversa. Attraverso un percorso intessuto di dialoghi in cui dominano complicità e tenerezza reciproca il figlio cambia gradualmente il suo atteggiamento e si avvicina alla madre. I problemi della vita risultano meno duri da affrontare quando si hanno accanto persone che ci sostengono.

Personaggi:
1U, 1 D

Estratto:
La Mamma rimane sola. Lunga pausa.
MAMMA: Non avrò un po’ esagerato...? Dieci secondi dopo Gianni rientra e torna a sedersi al suo fianco.
GIANNI: Lo sapevi che sarei tornato, no?...
MAMMA: Sì. (Con ironia) Ti conosco come se fossi figlio mio... (Pausa) Dopo tutto non capisco perché ti offendi tanto...
GIANNI: Non mi offendo; sono confuso... Non so che fare...
MAMMA: Fa' l'amore con tua moglie, Gianni... Ne ha bisogno.
GIANNI: Sto parlando dell'appartamento...
MAMMA: E di cosa credi che parli io?
GIANNI: Non ti sembra di semplificare un po' le cose?
MAMMA: È che le cose sono semplici, più di quello che uno pensa. Siamo noi che complichiamo tutto...
GIANNI: E questo chi lo dice? Gregorio?
MAMMA: No, lo dico io. Anche noi donne possiamo dire cose del genere, specialmente se si hanno già più di ottant'anni... Esser vecchi è un vantaggio che arriva un po’ tardi; l’unico modo per approfittarne è di non tenerlo per sé ma dividerlo con altri…

Cancun

Sinossi:
Una vacanza a Cancun per festeggiare i 25 anni di amicizia di due coppie. Un presunto scambio di coppia che svela in maniera inaspettata segreti, possibili percorsi non intrapresi e domande esistenziali producendo un “terremoto” negli equilibri tra i quattro personaggi. Una commedia che in un passaggio continuo tra i piani di realtà e finzione e alternando momenti esilaranti ad altri più riflessivi, indaga acutamente sulla condizione umana e sulle relazioni interpersonali.

Personaggi:
2 U, 2 D

Estratto:
Mentre parla, Francesca si emoziona. Forse arriva a piangere.
FRANCESCA: Tutto questo è così assurdo...cosa vuoi? Che creda davvero che tutto quello che ho vissuto, tutto quello che ho è... ? Mi dispiace, ma questi ricordi sono miei. Levandomi una foto dal borsellino non cancellerai quello che ho qui dentro (indica il cuore). Non potrai cancellare quello che sento per i miei figli, per te... Quello che sento per te... davvero, non so più cosa dovrei sentire per te... Non avrei mai immaginato che potessi essere così crudele. Quello che stai facendo può farlo sono una persona cattiva e tu non sei... Almeno, non lo eri. Non ti riconosco, Giovanni. Perché mi guardi come se fossi pazza? Non so se riuscirò a perdonarti. Te lo dico seriamente. State giocando con delle cose che per me sono... sono la mia vita, le cose della mia vita per cui vale la pena, le cose che danno senso... Ma che sto dicendo, sembra che debba difendermi per qualcosa, non sono io quella che si deve giustificare. Siete voi. Sei tu. Io non devo dimostrarti niente. (Gli mostra una macchia sulla mano) Questa bruciatura me l’hai fatta tu con la teglia del forno. Giovanni la guarda senza dire niente. Hai osato addirittura convincere Davide, mio figlio, a dirmi che sua madre è Laura. Ti sembra divertente? Vuoi farmi impazzire, è questo che vuoi? Giovanni nega con la testa. Allora, per favore, mettiti a ridere e dimmi che lo scherzo è finito, che è stato molto divertente, che era divertente vedere la mia faccia mentre baciavi Laura, dimmi che sei contento di esserti sposato con me, che abbiamo due figli stupendi, dimmi che mi ami.
GIOVANNI: Ti amo, questo posso dirtelo, il resto, no.
FRANCESCA: Per favore...


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