L'autore:
Juan MAYORGA

Nato nel 1965, laureato in Filosofia e Matematica, è considerato uno degli autori più importanti della sua generazione. Insegna drammaturgia alla Real Escuela Superior de Arte Dramático di Madrid. La sua produzione comprende testi originali e adattamenti di opere classiche, rappresentati in moltissimi paesi e già tradotti in numerose lingue. In italiano è uscita una raccolta di sue opere per le Edizioni Ubulibri.

Tutto il repertorio,
e fra le altre opere disponibili di Juan Mayorga:
•Lettere d'amore a Stalin •Il ragazzo dell'ultimo banco •Himmelweg •Hamelin
•Il sogno di Ginevra •La tartaruga di Darwin •La pace perpetua

•Il critico
Se sapessi cantare, mi salverei

 

Il traduttore di Blumemberg

Sinossi:
Scompartimento di treno in marcia; porta e finestrino chiusi; così si apre il dramma che mette in scena il viaggio di due personaggi che, inizialmente, non si conoscono e che - diretti verso un'ipotetica Berlino - sveleranno pian piano le loro identità. L'uno è uno scrittore nazista, l'altro il suo traduttore. L'ambientazione si alterna tra il treno - un luogo quasi surreale nella sua sospensione spazio-temporale - e il sottosuolo di un'ipotizzata stazione ferroviaria di Berlino. I due personaggi non si conoscono e addirittura si sfuggono nelle loro identità: il nazismo è forse in quest'opera uno degli emblemi più concreti della scissione e dell'annientamento dell'identità umana

Personaggi:
2 U

Estratto:
Blumemberg- I miei scritti circolano ancora senza firma, ma molti li cercano all'uscita delle chiese e delle fabbriche... Ci sono migliaia di giovani lì fuori, che si passano il mio nome sotto voce. Vicino è il giorno in cui mi acclameranno. Ma non è ancora il momento. Non ancora.
Calderon- Sciocchezze. Può uscire e gridare (Con cattiva pronuncia.): "Ich bin Blumemberg". Nessuno le farà del male, perché nessuno la prenderà sul serio.
Blumemberg- Non hai visto gli occhi di quei bambini quando siamo scesi dal treno? Non hai visto come mi guardavano? Come se uscissi dal fondo di un incubo. Se riconoscessero le mie mani, la mia voce...Quelli che domani mi ameranno, oggi mi ucciderebbero.


Hamelin

Sinossi:
Un giudice conduce un'indagine su una rete di pedofili: un esponente della borghesia cittadina è indiziato per abusi nei confronti di un ragazzino di dieci anni, proveniente da una famiglia numerosa e indigente, che l'uomo indiziato avrebbe economicamente sostenuto. Il bambino viene mandato in un centro d'accoglienza, sotto la tutela del giudice. Questi, mescolando vita privata e professione, va scoprendo le limitazioni del proprio ruolo di padre e di uomo, cercando una verità di cui egli stesso ha paura. Il Didascalista, una sorta di narratore che si situa a metà, tra interno ed esterno della storia, sovrintende alla vicenda.

Personaggi:
8 U, 3 D (Distribuzione variabile)

Estratto:
DIDASCALISTA:      "Progetto". Sta parlando di un bambino di dieci anni. "Progetto". La parola dovrebbe rimbombare nel teatro. Parole: "Casa Famiglia", "Direzione Generale per la Protezione dell'Infanzia", "Diritti Umani". Questa è un'opera sul linguaggio. Su come si forma e su come si ammala il linguaggio. Dall'altra parte del tavolino, Raquel continua a parlare. Non dice "famiglia", dice "nucleo familiare". Non dice "Josemari", dice "paziente". Raquel continua a parlare e Montero guarda fuori dalla finestra. Sul marciapiede, alcuni bambini giocano a pallone. Montero ne osserva uno che non partecipa al gioco. Montero vorrebbe rompere la finestra per vedere meglio o per respirare.


Il sogno di Ginevra

Sinossi:
Dallas e Camelot, un'oscura città popolata da topi, ma anche una città qualsiasi, sono le ambientazioni di quest'opera in cui Mayorga s'interroga sul rapporto tra uomini e donne. L'autore immagina un incontro tra Jaqueline Kennedy e il misterioso antagonista di suo marito, il giorno stesso del celebre assassinio del presidente degli Stati Uniti. Jaqueline, Ginevra del ciclo Arturiano, me anche tutte le donne, diventano le protagoniste di questo dialogo mancato che mette in luce quante subdole maniere ci siano per fare violenza ad una donna.

Personaggi:
1 D

Estratto:
Perché non guarda dall'altra parte? Non può? So che non può. L'uragano l'ha spinta verso questo porto e ora, anche se ci fosse un oceano fra di noi, lei non smetterebbe di guardarmi.
(Punta il fucile fuori dalla finestra).
E lui? Perché mi guardò lui? Gli piacciono i miei capelli, questo è sufficiente?
Perché non smettono di guardarmi tutti? Si siedono davanti la televisione e mi guardano.
(Punta il fucile verso tutte le ombre).
Spegnete la televisione. Chiudete gli occhi. Lasciatemi sola.

Animali notturni

Sinossi:
"Tutti siamo stranieri e possiamo essere etichettati in questo modo in qualsiasi momento. E' un'etichetta grave perché suppone l'essere esclusi, l'essere diversi, l'essere un animale notturno". Due uomini s'incrociano quotidianamente per le scale di casa. Uno di loro, facendo appello alla Legge sugli Stranieri, impone all'altro di essere l'amico che non hai mai avuto. Un'insolita relazione che coinvolgerà anche le rispettive compagne e che indaga sulla relazione vittima-carnefice e pone l'accento sugli 'abusi' a cui possono essere sottoposte le persone in difficoltà.

Personaggi:
2 U, 2 D

Estratto:
Basso- Che vuol fare? Mettersi a gridare davanti a tutta questa gente? Chiamare la polizia? ... Ho solo detto che lei è uno straniero senza permesso di soggiorno. Niente di grave, salvo che, in base alla legge 3754, lei potrebbe essere immediatamente rispedito al suo paese d'origine. O è la legge 3475? Alto- È ubriaco? Basso- ...Non si alzi più senza il mio permesso, per favore, non mi obblighi a fare quello che non voglio fare... Non l'ho scritta io quella legge, però ha cambiato la nostra relazione...Alto- È uno scherzo. Basso- Non mi sopravvaluti, io non so scherzare. No, non è uno scherzo. ..Se io fossi un tipo volgare, glielo direi così: "La tengo per le palle".


Himmelweg

Sinossi:
Un ispettore della croce rossa internazionale è inviato ad esaminare un campo di concentramento alle porte di Berlino durante la seconda guerra mondiale. In occasione della visita è organizzata una sorta di 'messinscena' all'interno del campo, affinché questo prenda le sembianze di un villaggio modello in cui agli abitanti è permesso vivere pacificamente...Ai prigionieri viene imposto di   recitare una parte diretti da un ufficiale nazista colto e affabile davanti ad un unico spettatore di una recita volta ad alimentare in lui l'illusione della perfetta normalità...

Personaggi:
Distribuzione variabile (indicativamente 6 U, 2 D)

Estratto:
La coppia, il vecchio, i bambini, non c'è qualcosa di artificiale in loro? Non è stato tutto come entrare in un bel giocattolo?... La stazione odora di pittura fresca. L'orchestra, le altalene, tutto mi sembra, all'improvviso, falso quanto la voce del sindaco. Com'era questo posto prima che io arrivassi? Come sarà dopo? Io sono venuto a guardare. Io sono gli occhi del mondo. Io sto per uscire da qui con molte fotografie e un rapporto su quanto ho visto. Non fraintendetemi: non dubito che siano ebrei. Sono ebrei, ma per una qualche ragione si comportano così. Però lo fanno male. Si muovono goffamente, con insicurezza...


Lettere d'amore a Stalin

Sinossi:
E' l'opera che ha reso famoso Mayorga anche fuori dalla Spagna. Sulla scena la figura del grande drammaturgo russo Bulgakov che negli anni '30 sperimenta la proibizione delle sue opere nell'Unione Sovietica e un rifiuto che di fatto è una morte civile. Questa situazione getta Bulgakov in una profonda disperazione e lo spinge a scrivere al dittatore affinché gli restituisca la sua libertà o gli permetta di abbandonare il suo paese...Mayorga non intende con questo testo scrivere un'opera storicistica, in quanto 'si trattava semplicemente di mettere in scena un uomo e il suo demonio'.

Personaggi:
2 U, 1 D

Estratto:
BULGAKOVA:- Con te sta giocando. BULGAKOV:-Sta giocando con me? Non sai cosa dici: Voleva ricevermi personalmente. Voleva conoscere la mia opinione sui problemi del popolo russo. BULGAKOVA:- Parli di lui come se fosse lo zar buono delle favole. BULGAKOV:- Voleva conoscere la mia opinione sul corso che sta prendendo la Rivoluzione. Voleva sentirmi parlare. BULGAKOVA.- Voleva sentirti parlare? Proibisce la rappresentazione delle tue opere, non ti permette di pubblicare un solo rigo. E dici che voleva sentirti parlare? Non ti ha chiamato per farti parlare, ma per chiuderti la bocca.


Il ragazzo dell'ultimo banco

Sinossi:
Nei temi che gli vengono assegnati in classe da Germán, professore di lingua e letteratura, il giovane Claudio descrive, di volta in volta, le proprie visite a casa di un compagno di classe, l'incontro con la famiglia di questi, l'infatuazione per la di lui madre...La vita di questa famiglia prende corpo sotto ai nostri occhi. Il professore è sempre più sconcertato e in bilico fra il desiderio di reprimere il voyeurismo di Claudio - che pian piano è diventato anche il suo - e il desiderio di sondare e affinare le capacità letterarie del ragazzo.

Personaggi:
4 U, 2 D

Estratto:
GERMÁN.- Si tratta di quel tema sul fine settimana. Mi preoccupa. CLAUDIO.- La punteggiatura? Faccio confusione col punto e virgola. GERMÁN.- La punteggiatura va abbastanza bene. CLAUDIO.- Vado meglio in scienze, ma quest'anno mi sono ripromesso di migliorare in spagnolo. GERMÁN.- Si tratta del contenuto. Parli di un altro ragazzo della classe, e della sua famiglia. A qualcuno potrebbe sembrare una cosa brutta. CLAUDIO.- E' quel che sembra a lei? O parla di un'altra persona? Lo ha letto qualcun altro? GERMÁN.- Non ancora. Ma sto pensando di darlo al preside, per vedere cosa ne pensa. CLAUDIO.- Non l'ho scritto per il preside. L'ho scritto per lei.

La tartaruga di Darwin

Sinossi:
Dal Corriere della Sera (23/6/2006) “È morta a 176 anni la tartaruga di Darwin. SYDNEY - Lo zoo australiano del Queensland piange da ieri la morte della tartaruga Harriet (foto), 176 anni, la più longeva creatura vivente conosciuta al mondo. Si ritiene che abbia aiutato Charles Darwin a formulare la sua famosa teoria dell' evoluzione”…Prima di morire Harriet ha compiuto un ultimo tentativo per riportare ragionevolezza e solidarietà fra gli esseri umani. Una straordinario lavoro in cui Mayorga ricorre ancora una volta al mondo animale per parlare di noi.

Personaggi:
2 D, 2 U.

Estratto:
PROFESSORE: - Signora Robinson, in considerazione della sua età sto cercando di essere paziente. So che ci passeremo tutti: demenza senile, Alzheimer... È molto triste, ma io non posso aiutarla. Ho un cugino psichiatra, mia moglie le darà il suo telefono. E ora, se mi permette...
HARRIET: - Mi prende per una vecchia pazza. Non crede che io sia la tartaruga di Darwin.
PROFESSORE: - Lei non è una tartaruga, signora, di Darwin o di qualcun altro. Certo, la sua faccia può ricordare le tartarughe, come altre ricordano i cani o le scimmie. E ha il collo corto, e questa gobba potrebbe far pensare a un guscio. Se nel suo quartiere la chiamano “La tartaruga”, bisogna riconoscere che è un nomignolo scelto bene.
HARRIET: - Non mi crede. Allora, come si spiega questo?
(HARRIET si scopre la schiena davanti al PROFESSORE.)

HARRIET: - Può toccare.

(Il PROFESSORE va come per toccarla, ma alla fine non lo fa.)

PROFESSORE: - Sì, è molto strano, una rara malattia della pelle suppongo, ma questo non la trasforma in una tartaruga. Harriet, lei cammina su due piedi. Lei parla. Lei legge!
HARRIET: - Mi sono evoluta.

La pace perpetua

Sinossi:
In un luogo segreto, tre cani competono fra loro per conseguire l’ambitissimo collare bianco e con esso la distinzione di cane antiterrorista di élite, ‘una professione con un gran futuro’. Attraverso le varie prove alle quali si sottomettono, traspaiono alcuni dei più angosciosi dilemmi etici della vita politica e sociale di oggi. Nuova stupefacente metafora del regno animale; l’opera, il cui titolo è ereditato da Immanuel Kant, avvince il pubblico e lo invita ad un doloroso esame di coscienza.

Personaggi:
4 U, 1 D (cast variabile)

Estratto:

CASIUS: - John-John, Odín, Immanuel, tutti e tre aspirate a essere un K7, ma solo uno può esserlo. Solo uno è il migliore, e siamo qui per trovarlo. L'esame finale consta di tre prove.
JOHN-JOHN: - Non avete sentito? C'è solo un collare libero. Perché non smammate? Io sono stato destinato a questo collare ancor prima di nascere. I miei genitori facevano questo lavoro, e i genitori dei miei genitori. Fin da cucciolo mi hanno preparato per arrivare qui. Non sprecate il vostro tempo.
CASIUS: - La terza prova consisterà in un colloquio con ogni candidato. La seconda, in un test psicotecnico; la prima, che comincia qui, è un esercizio pratico.

(Fa un cenno all'UMANO. Questi apre una boccetta e ne fa annusare il contenuto ai tre candidati. Subito dopo richiude la boccetta.)

CASIUS: - No, non cercate di indovinare questo materiale, non è ancora in commercio. A contatto con l'aria vi si dissolve, avvelenandola. Un grammo basterebbe a uccidere ogni forma di vita in questo recinto. Proprio un grammo di questa sostanza si trova in qualche luogo di questo recinto. Diventerà attivo tra cinque minuti. Chi lo troverà, vince la prova. Se non lo troverà nessuno, perdete tutti.


Il critico
Se sapessi cantare, mi salverei

Sinossi:
Il drammaturgo Scarpa, reduce da una sua ‘prima’ a teatro, si presenta a casa del più importante critico teatrale, Volodia, per assistere personalmente alla stesura della determinante recensione dello spettacolo. Non si tratta di una semplice rivalsa che il drammaturgo vuole prendersi sul critico per le sue ripetute stroncature: ciò che Scarpa vuole davvero, è riuscire a penetrare nei pensieri e nel cuore di Volodia.
Un incontro-scontro in cui il protagonista assoluto è il teatro, la sua grandezza, la sua inutilità. In mezzo ai due, anche il fantasma di una donna...Alla fine le loro anime si incontrano e le vite dei due uomini riveleranno legami insospettabili...

Personaggi:
2 U

Estratto:

SCARPA: - Così è stato tutto un malinteso, per tanti anni. La questione era se cambiare il mondo o no. Il teatro non ha mai cambiato niente, Volodia. Il teatro non trasforma neanche quelli che lo fanno. Attori che rappresentano il coraggio nella vita sono dei perfetti vigliacchi, attori che difendono in scena la libertà nella vita sono dei terribili tiranni. Il teatro non ha mai cambiato nessuno. Ha forse cambiato lei? Cosa ha insegnato, a lei, il teatro? (Silenzio.)  Ogni due frasi usa la parola “verità”, ma non la riconoscerebbe neanche se ce l’avesse davanti agli occhi. “La falsità del personaggio femminile”… Invece, lei è vera. Non sono sicuro che gli uomini lo siano, ma lei è vera. Quella donna che ha visto in scena, quella donna esiste. Ho pensato che lei l’avrebbe identificata immediatamente, persino interpretata da quell’attrice. Suppongo sia colpa di noi tre: un cattivo scrittore, una cattiva attrice, un cattivo spettatore.

 

© 2007 tablas - tutti i diritti riservati